Non basta rimuovere una targa, i lavoratori uccisi continuano a pesare su aziende, istituzioni, enti e sindacati complici

Tristemente, avevamo già preso atto della rimozione, speriamo involontaria, della targa in memoria dei lavoratori che hanno perso la vita sul lavoro. Abbiamo scelto piazza Repubblica, per la targa e i presidi sulla Sicurezza, perché proprio da uno dei balconi soprastanti, un lavoratore è precipitato nel vuoto mentre sistemava gli infissi. Che fosse la sua origine rumena o la probabile irregolarità dell’assunzione, è sparita ogni traccia di lui, perfino il suo nome.
Far sparire un nome, una storia, una vita, così come una targa, non è certo sufficiente a far sparire il problema.
Nei primi sei mesi del 2024, i lavoratori uccisi sono stati 469, di cui 105 nel tentativo di raggiungere il proprio luogo di lavoro. Rispetto lo stesso periodo dello scorso anno, c’è stato un incremento del 5%, per una media di 78 morti al mese. Il Lazio con 39 morti è sull’ultimo gradino di questo triste podio, dopo Lombardia (64 morti) ed Emilia Romagna (41 morti).
Come Cobas siamo al fianco dei lavoratori nella denuncia dei rischi sul lavoro, la maggior parte dovuta ad abusi sulla Sicurezza, a partire dalla mancanza dei dispositivi individuali, passando da carichi e ritmi eccessivi, fino alla manomissione dei macchinari per produrre il più possibile. Il primo passaggio, che concordiamo con i lavoratori, è la segnalazione agli enti preposti, se non fosse sufficiente, mettiamo in campo tutte le azioni di lotta necessarie, bloccando le lavorazioni finché la sicurezza non venga garantita.
Consapevoli di come Salute e Sicurezza dipendano innanzitutto da una corretta formazione sui rischi della propria mansione, stiamo predisponendo una mostra aperta alla città e al territorio sulla tematica. Parleremo anche ai ragazzi, che con l’alternanza scuola lavoro perdono la vita mentre ancora studiano.
Riaffigeremo una targa, così come già fatto, tutte le volte che sarà necessario, perché vogliamo gridare a tutti che la nostra vita viene prima di qualsiasi profitto, non rimarremo in silenzio.

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