Tuscia in Lotta, Si Cobas e Cobas organizzano un presidio all’Inps di Viterbo giovedi alle 9.30 per rivendicare molto più del reddito di cittadinanza
Un sms per avvisare 160 mila famiglie che da questo mese non riceveranno più il reddito di cittadinanza e da gennaio toccherà ad altre 350 mila persone.
Il reddito di cittadinanza era uno strumento insufficiente, di stampo familiaristico, eppure è stata la prima forma di redistribuzione del reddito, non più focalizzato soltanto in incentivi a imprese e dirigenti. Uno strumento, che in questi anni, ci ha permesso di sottrarci dal giogo dei pagamenti da fame, da tre a cinque euro l’ora, coinvolgendo più di un milione di persone.
Non accettiamo la favole degli occupabili, sappiamo bene che il lavoro c’è, ma non lo volete pagare e mentre moriamo nei posti di lavoro, soffocati dal caldo o stritolati da un macchinario, il Governo riattiva i vitalizi r rifinanzia le spese militari.
L’introduzione della social card è la pantomima finale di questa farsa, una modalità di controllo, a tratti umiliante, su cosa il governo approva noi compriamo, non troppo diversa dal buono fascista per la farina.
Nella nostra città, in cui o lavori nel Commercio, magari sotto agenzia interinali, senza il diritto al pranzo con orari spezzati e cambiati di continuo o lavori in Agricoltura, intere giornate piegato nella raccolta senza neanche la possibilità di bere.
Come possiamo dimenticare la splendide opportunità offerte dal turismo, 10 ore dentro un locale che se va bene ne segna tre, nessun contributo, non esistono ferie o malattia.
ORGANIZZIAMOCI lavoratori, migranti e disoccupati, non cadiamo nel loro gioco, non siamo la fascia debole della popolazione ma quella produttiva!
RIPRENDIAMOCI TUTTO!
Vogliamo:
• la garanzia del salario e forti aumenti salariali:9 euro oggi non sono più sufficienti per fare fronte al carovita.
LAVORO O NON LAVORO, SALARIO GARANTITO
LAVORO O NON LAVORO, DOBBIAMO VIVERE!
CI OPPONIAMO:
• all’economia di guerra, se ci sono i soldi per gli armamenti ci sono anche per la sanità, la scuola, i trasporti, le case.
• al lavoro non pagato, in tutte le sue tipologie che possono essere lo straordinario, lo stagistico, il volontariato, l’apprendistato e l’Alternanza Scuola-Lavoro;
• al precariato, a partire dai settori della grande distribuzione, turismo, edilizia, ristorazione e in tutti quelli in cui è evidente il super-sfruttamento da lavoro nero, giornate di lavoro interminabili, salari infimi, condizioni insalubri e ritmi massacranti, soprattutto dove sono rese più difficili l’organizzazione e la lotta dei lavoratori e delle lavoratrici.
Ci vediamo giovedi alle 9.30 fuori gli uffici Inps, a Viterbo