Aumenta la precarietà nell’assistenza scolastica senza alcun rispetto del diritto alla continuità educativa degli alunni con fragilità

Ogni inizio anno, ci prepariamo al peggio, dopo tutte le problematiche sui mancati pagamenti dello scorso anno, oggi l’amministrazione torna alla carica. In una riunione, è stato comunicato ai lavoratori come le ore aggiuntive non verranno equamente distribuite fra chi sta lavorando, come sempre avvenuto, ma a nuovo personale, con un non meglio chiarito affidamento diretto.

Gli assistenti educativi sono figure professionali, quotidianamente presenti nella scuola pubblica statale per assistere gli alunni diversamente abili. Viene così permesso il processo di inclusione degli alunni più fragili, contribuendo ad affermare il diritto allo studio di tutti, come previsto dall’articolo 34 della nostra Costituzione. Tale diritto trova ulteriore affermazione nella legge 104/92 all’art 13 prevedendo l’obbligo per gli enti locali di fornire l’assistenza per l’autonomia e la comunicazione a detto alunni.

Gli enti locali appaltano la gestione dell’assistenza educativa a cooperative e questo ha generato una situazione a dir poco disastrosa, tutta ai danni dei lavoratori e dei loro assistiti.

Lavoratori pagati a cottimo con paga oraria inferiore alle 9 euro lorde, con un contratto part-time ciclico-verticale, il che significa essere pagati soltanto per il periodo di attività scolastica.

Esternalizzare un servizio così delicato, affidandolo alle cooperative, significa che lo stato scarica su soggetti esterni funzioni e ruoli, riducendo in questo modo i propri compiti.

Sicuramente però non riduce i costi dell’amministrazione pubblica, in quanto il costo orario che, viene dato alle cooperative è di gran lunga superiore a quello che finisce nelle tasche dei lavoratori. Ai lavoratori arriva solo un 30% di quanto lo stato paga, il resto va ad ingrossare le cooperative con tutti i loro apparati.

In una situazione già al limite, viene incaricato con affidamento diretto, nuovo personale.

Ci chiediamo quale sia la motivazione di creare sempre più lavoratori precari, con un orario settimanale che non supera mai le 20 ore, ma anzi spesso si aggira intorno alle dieci.

Quali garanzie e tutele ci saranno per questo nuovo personale, considerando come in ogni cambio appalto, senza la forza unita dei lavoratori, si perdano diritti.

Chiediamo, l’internazionalizzazione degli assistenti educativi, affinché la stabilizzazione di queste figure professionali così preziose possa anche garantire agli alunni con disabilità un servizio efficiente e sicuro.

Abbiamo inviato l’ennesima richiesta di incontro al Comune, sperando che non rimanga inascoltata come tutte le altre. Non accetteremo la creazione di ancora più precarietà in questo settore, l’intero servizio deve essere internalizzato, garantendo ai lavoratori 13 mensilità e una paga oraria degna di essere chiamata tale. L’unico modo per garantire agli alunni con fragilità un’assistenza efficace e sicuro, nel rispetto della continuità educativa di cui hanno diritto.

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